Perchè dovrei rivolgermi ad un architetto?
Quando si intraprende l’iniziativa di realizzare un’opera edilizia, che sia nuova o di restauro / ristrutturazione, sin da subito, devono essere ponderate nei minimi dettagli tutte le azioni di progettazione, di esecuzione, di tempistica realizzativa e di valutazione economica, vincolando il tutto ad un programma coordinato.
Il progetto, nella mia filosofia, è inteso come il rapporto di reciproca crescita tra la committenza e l’architetto: solo così l’opera, che è un’opera d’arte, avrà tutte le caratteristiche di avere i valori aggiunti di qualità, di espressione e di liricità. All’amministrazione viene consegnato il disegno, nel quale sono rappresentati graficamente ed in modo sintetico le idee che daranno forma sia agli spazi correlati alle funzioni dell’abitare, sia alle viste esterne in rapporto con l’ambiente circostante.
L’architetto è la figura centrale di mediazione che deve portare a compimento le idee ed essere garante, per le responsabilità assegnate, dell’opera. Esso per dare una forma realizzativa del progetto, ha la necessità di verificare le rispondenze normativo-urbanistiche all’interno di una catena di controlli burocratici e di leggi in continua evoluzione e di collaborare con altre figure professionali: lo strutturista edile, i tecnici degli impianti, il tecnico della sicurezza e le imprese esecutrici.
Il progetto diventa forma plastica con la realizzazione esecutiva; per questo, anche durante la fase di direzione dei lavori, per il vero interesse della committenza, è importante che tra l’architetto e la parte esecutrice dell’opera, vi sia un rapporto molto serio, chiaro e senza rapporti economici. Il bene primario da preservare è il buon esito della costruzione, per questo tutti gli attori si devono impegnare in modo concreto e fattivo, mettendoci anche la passione, al fine di realizzarla.